Da ormai qualche anno il tema del lavoro e le dinamiche del recruiting hanno subito cambiamenti. I giovani, ma non solo, ricercano posizioni lavorative in cui il lato umano non venga dato per scontato. Cambiano le esigenze di chi cerca lavoro e di conseguenza anche le strategie di selezione delle risorse umane. Una recente indagine di CleverConnect ha individuato i trend HR che caratterizzeranno le prossime strategie di Talent Aquisition e indirizzeranno le modalità di selezione durante il 2024.
Lo scenario
Partendo dai dati, secondo l’indagine in Italia il 50% di chi cerca lavoro è passivo e non lo fa con metodo rispetto ai propri obiettivi aspirazionali. Il 60% dei talenti si dice aperto e interessato a nuove opportunità lavorative. In Europa, invece, la percentuale scende al 50%, ma solo il 16% è attivo nella ricerca di un impiego nuovo.
Per questi motivi è sempre più importante la presenza di recruiter in grado di mettere in atto nuove strategie di assunzione all’interno delle aziende.
Persone e non numeri
Come accennato precedentemente il lato umano assume molta importanza sia per il candidato che per il recruiter. Il colloquio andrebbe quanto più “personalizzato” per capire l’individualità del talento e convincerlo a valutare un’opportunità. Anche perché, secondo il report, quasi un terzo dei candidati abbandonerebbe un processo di selezione senza sufficienti interazioni con l’azienda. E da questo punto di vista anche i dipendenti assumono un ruolo importante in quanto fonti attendibili per l’ingaggio di nuove risorse.
Il ruolo dei Big Data e dell’AI
Secondo l’indagine il focus delle acquisizioni sarà l’esperienza del candidato attraverso l’utilizzo di Big Data e AI. Stando alla ricerca, il 33% dei candidati italiani sostiene che l’intelligenza artificiale possa contribuire a diminuire le discriminazioni nella fase di recruiting. Dall’altro canto i big data aiutano anche a mantenere l’obiettività ed evitare errori, e accelerano l’analisi dei dati automatizzando alcune azioni che rendono così più facile il lavoro delle figure HR.
Le competenze più importanti del ruolo
Infine, in Italia l’81% degli intervistati è disposto a candidarsi per una posizione che non corrisponde alla propria professione, ma alle proprie competenze. Un punto di vista interessante se si pensa che spesso da profili insoliti nascano figure professionali di alto livello.
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