Con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti, l’Europarlamento ha dato il via libera a “Case green”, la nuova direttiva che punta a far rientrare tutti gli immobili nella classe energetica D entro il 2033 al fine di raggiungere una stabilità climatica entro il 2050.
Secondo la Commissione europea il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra sono causate dagli edifici dell’UE. Da qui, un primo passo verso un modello abitativo più rispettoso nei confronti dell’ambiente, ma al tempo stesso si prevedono spese ingenti per chi si ritroverà costretto a ristrutturare il proprio immobile a favore di una maggiore efficienza energetica.
Cosa prevederà la direttiva
La direttiva prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Mentre per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è fissata al 2026. Tutti i nuovi edifici per cui sarà tecnicamente ed economicamente possibile dovranno inoltre dotarsi di tecnologie solari entro il 2028, mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032. E come anticipato sopra, gli edifici residenziali dovranno inoltre raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2023 e D entro il 2033. Per raggiungere questi obiettivi per molti immobili italiani sarà necessario sostituire caldaie e infissi, introdurre quanto più possibile pannelli solari e nuovi cappotti termici.
Italiani e ristrutturazioni
L’aspetto delle ristrutturazioni tocca molto da vicino l’Italia. Che per conformazione geografica e cultura si basa da sempre su modelli abitativi distanti dagli standard europei.
Secondo la Commissione europea, nella classificazione di efficienza energetica, che va dalla lettera A alla G, la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro. E se si pensa che in Italia ci sono circa oltre 4,55 milioni di edifici residenziali in classe energetica G e 3,17 in classe F (stima Sole 24 Ore), ecco che si prospettano dibattiti e pareri controversi sull’argomento, con conseguente necessità di avviare degli incentivi a supporto della direttiva. Quello dei sussidi da parte dello Stato resta, infatti, un aspetto importante della direttiva, secondo cui “gli Stati membri dovranno allestire punti di informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei costi. I regimi finanziari dovranno prevedere un premio cospicuo per le cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare nel caso degli edifici con le prestazioni peggiori, e sovvenzioni e sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili”.
A fronte di questa direttiva e di un settore immobiliare che andrà sempre più in direzione della sostenibilità e dell’innovazione, occorre quanto mai proteggere e tutelare le nostre abitazioni rendendole luoghi sicuri. Casa In Touch Immagina Adesso Casa è un’applicazione di semplice utilizzo, installabile su qualsiasi smartphone, che favorisce una tranquillità a 360 gradi: in qualsiasi luogo ci si trovi e in ogni momento della giornata sarà possibile sapere cosa succede nella propria abitazione, e richiedere assistenza immediata in caso di necessità.
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